• rabbit hole

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    "Rabbit hole" è un’espressione usata per descrivere una situazione in cui ci si lascia trascinare in un percorso sempre più complesso, assorbente o bizzarro, spesso partendo da un dettaglio banale. In particolare, viene utilizzato in riferimento al comportamento di chi, partendo da una notizia più generale su un argomento, viene attratto in un cunicolo di informazioni al riguardo sempre più dettagliate e di parte, senza riuscire a uscirne e talvolta perdendo la visione di insieme. Viene dall’inglese "rabbit hole", cioè "tana del coniglio", e richiama la discesa di Alice nel Paese delle Meraviglie, dove un evento ordinario la porta in un mondo assurdo e senza fine.

    Cfr. binge watching, binge gaming, doom scrolling, zombie scrolling

    Esempi

    • «Ha cominciato a leggere ironicamente le idee dei terrapiattisti, ma è stato risucchiato in un rabbit hole di complottismi assurdi da cui non è riuscito a uscire. Alla fine, si è isolato dalla famiglia e dagli amici.»

    • «Ho guardato un video su una tipa che rilegava un libricino in maniera casalinga. L'algoritmo se n'é accorto e ha continuato a propormi contenuti su persone che rilegano libri o creano magazine fai da te, e sono caduta nel rabbit hole. È finita che ho speso 3000€ in attrezzatura per stampare e rilegare, e solo ora mi sono resa conto che questo hobby non mi interessa affatto.»

    • «Wikipedia è pericolosa: entri per leggere un articolo e ti ritrovi in un rabbit hole di link infiniti.»

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